And tell me how long before the right one?


Le gambe continuano a muoversi in cerca di una posizione comoda, o per lo meno sopportabile, sicuramente poco aggraziata. Gli occhiali scivolano leggermente su quella piccola gobba che non guardo più severamente come un tempo.

Perché non ti impegni a cambiare se così non ti piaci?

Come si spiega a qualcuno che il fattore estetico è solo la punta dell’iceberg?

Una vita passata ad odiare qualsiasi osso, qualsiasi centimetro di pelle, costantemente alla ricerca di una perfezione che esiste esclusivamente nella testa, che succede sempre questa brutta cosa del cervello che correcorrecorre e tu che rimani fermafermaferma.

E’ sbagliato, è tutto sbagliato. Se l’aspetto dovesse rispecchiare cosa sono veramente, forse non avrei contorni delineati da strati di cellule morte. Forse sarei pulviscolo di organi e tessuti che esplodono ogni qualvolta il cuore decida di battere ancora. Una corsa verso il prossimo tum, e miliardi di milioni di minuscoli pezzi di me che provano ad iniettarsi nelle vene del colpevole di turno, per poi essere spazzati via da un’incessante cantilena di vorrei ma non posso. E di nuovo polvere alla polvere, un motore ad iniezione fuori uso ed un tappeto sotto il quale nascondersi, ricostruirsi, aspettarsi.

C’è che qui stanno tutti bene, ma sono soli.

 

Byez, la Nana.

31 pensieri riguardo “And tell me how long before the right one?

  1. Proprio perché, in fondo, siamo soli è fondamentale imparare a volersi bene, a guardarsi da lontano e poi da vicinissimo, per scovare tutto il buono ed il marcio che siamo, fino a sentirlo familiare, amico, tesoro.

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