Metti le scarpe più brutte che ti porto a ballare.


Mangio le più gusto lime e pepe rosa seduta davanti al pc, provando a non sentire ciò che mi circonda.

Non succede da un po’ ma giragiragira, a volte si torna sempre al punto di partenza.

 

Circa un mese fa, per caso, mi sono scritta su Instagram con uno di voi che uno di voi ormai non lo è da un bel po’. Le solite cose, come stai come non stai e il lavoro e mamma come sta e niente si sposa.

Questa persona è stata, per me, una specie di scossa.

Ho fatto una piccola follia, per lui, e lui per me.

E’ stato quell’innamoramento struggente tipico di chi ha difficoltà a staccarsi dall’età adolescenziale, colmo di parole, di gesti in grande, di pianti, di risate, di che ne so io.

Vederlo finalmente felice, m’ha fatto stare bene.

Non siamo mai riusciti a mantenere un rapporto vero, non ci poteva essere.

Era stata una di quelle fiamme che bruciano in fretta, e si lasciano un po’ un vuoto intorno, ma l’affetto, quello rimane.

Per la prima volta, sono stata contenta per una persona e basta. Senza prospettare avvenimenti della sua vita alla mia, senza dire potrei essere io etcetc..

 

Il mio ex m’ha mandato una canzone che ha scritto per me.

L. ci ha riso parecchio, non per il testo che ovviamente non ha letto, ma più perché non si capacita del motivo per cui tutti mi scrivano delle canzoni.

Io che ne so, ho risposto.

Ammetto m’abbia lasciata un po’ così.

E’ una storia chiusa, finita, ma da circa 4 anni e più.

 

Mi sento di sgomitare di nuovo per trovare il mio posto.

Adesso si sta calmando tutto intorno, ed io inizio a scalciare.

 

E’ tornata nella mia vita anche un’altra persona, che ho sempre reputato un po’ stupida, ma che sta passando un periodo orribile, ci siamo riavvicinati per questo? Non saprei. Ma siamo riusciti a star seduti nella sua cucina a prendere un caffè parlando come due esseri umani normalissimi. A stringere, credo sia l’unica persona con cui riesca a tirare fuori tutto il brutto che c’è in me, la parte più orribile, e lui lo stesso. Non sarà un caso se solo e solamente a lui, sono riuscita a confessare una parte di me che io stessa non conoscevo.

 

Oggi vi ho letti, ed è stato carino.

Di alcuni stranamente, ricordo ancora la voce, l’accento.

E dio quanto sarei curiosa di rivedervi, uno a uno.

Davvero.

Qualcuno di incontrarlo proprio, per la prima volta.

 

Magari il 2019 avrà in serbo qualche viaggetto per l’Italia.

 

Ah, sono stata al concerto di Calcutta lalala

 

Ps: signorapasteis, mi dispiace tanto e mi scuso pubblicamente se in quel di Bruxelles non sono riuscita a darle neanche un abbraccio ma, ahimè, era una situazione strana.

 

Un abbraccio e, se volete, qualche chips è rimasta.

 

Ho paura a premere pubblica.

Facciamo che neanche rileggo.

 

Byez,

la Nana.

viguardotuttievisorrido

 

11 pensieri riguardo “Metti le scarpe più brutte che ti porto a ballare.

  1. Non ti dimentico e sapevo che saresti tornata !
    L’importante è assemblare con le parole le nostre incaos(inate) Vite e trarne sempre un distillato di ricordi, di emozioni, di gioie e dolori che comunque ci fanno crescere e ci portano in giro per questo Viaggio meraviglioso !

    Ciao Nana !

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